Alba in viaggio: destinazione Trentino
Obiettivo: il fiume Noce e i suoi affluenti
La sveglia prima dell’alba non ha colto nessuno di sorpresa: la voglia di gettare gli artificiali nelle rinomate acque del Trentino era più forte della stanchezza. Il nostro primo obiettivo era raggiungere la zona in tempo per sbrigare le formalità burocratiche e iniziare subito a pescare. Tre equipaggi, tre strategie distinte: c’era chi puntava ai torrenti laterali più promettenti e chi al corso principale, il celebre fiume Noce.
Le condizioni ambientali erano favorevoli in termini di livello idrico, ma le recenti nevicate in quota avevano reso l’acqua particolarmente fredda. Questo ha influenzato l’attività dei pesci, rendendo la pesca più tecnica e selettiva. Una sfida appassionante per chi cerca non solo quantità, ma anche qualità.
Tecnica e pazienza: le prime catture
Poche prede, ma di grande valore
Nonostante le difficoltà, la giornata ha regalato belle soddisfazioni. Federico ha catturato una splendida trota fario, mentre Filippo e Manuel hanno portato a guadino esemplari di ottima taglia. Ma oltre alle catture, il vero “highlight” della giornata è stato il momento conviviale dell’aperitivo serale: risate, sfottò e goliardia hanno sigillato una giornata perfetta, in pieno spirito di gruppo.
Secondo giorno: tra torrenti selvaggi e ritorno al Noce
Alla ricerca della trota marmorata
Il giorno successivo ha visto i nostri equipaggi dividersi nuovamente. Le prime luci del giorno ci hanno condotti verso i torrenti laterali, come il Rabbies e il Meledrio, noti per ospitare trote selvatiche. Ma già dalla tarda mattinata molti sono tornati al Noce, attratti dalla possibilità di incontrare la regina delle acque: la trota marmorata.
Federico ha saputo distinguersi ancora una volta, con tre splendidi esemplari intorno ai 50 cm, inclusa la tanto ambita marmorata. Anche Filippo ha brillato con la cattura di un pregevole ibrido. Sul Rabbies, Claudio e Manuel si sono distinti con numerose catture tra fario, ibridi e forse anche qualche sfuggente marmorata.
Immancabile anche stavolta l’aperitivo di fine giornata, vero rituale di chi vive la pesca anche come occasione di amicizia e condivisione.
Ultima mattina: quando la pesca diventa scuola
Un gesto di squadra per i più giovani
Quando ormai la trasferta sembrava giunta alla conclusione, lo spirito di gruppo ha scritto un ultimo, bellissimo capitolo. Due membri più giovani e alle prime armi non avevano ancora avuto la soddisfazione di una cattura importante. Così, il gruppo ha scelto di dedicare a loro l’ultima mattinata, tornando sul tratto “trofeo” del Noce.
I veterani hanno messo da parte la propria canna per fare da guida e supporto, e il risultato non si è fatto attendere: entrambi i ragazzi sono riusciti a ferrare pesci di buona taglia. Anche se per motivi diversi non sono riusciti a portarli a guadino, l’emozione provata e l’esperienza acquisita hanno lasciato un segno profondo.
Oltre la pesca: il valore dell’esperienza condivisa
Questa trasferta in Trentino si è rivelata molto più di un’uscita di pesca. È stata un’esperienza intensa, vissuta tra paesaggi mozzafiato, catture importanti, risate sincere e nuove amicizie. Un viaggio che ha rafforzato il senso di appartenenza al nostro club e ha dimostrato quanto la pesca sportiva possa essere un’occasione di crescita, rispetto e condivisione.
Conclusione: una passione che unisce
Le giornate sul fiume sono passate in fretta, ma ci hanno lasciato qualcosa di prezioso: la consapevolezza che il vero valore della pesca non sta solo nella cattura, ma in tutto ciò che ruota attorno a essa. Condivisione, amicizia, supporto reciproco. Questo è il cuore pulsante del nostro Club, ed è ciò che continuerà a guidarci verso nuove avventure.